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Tanti auguri Martin Mystère, icona pop del fumetto d’autore

Il detective dell'impossibile compie quarant'anni, lo celebriamo con un'intervista al suo "umile biografo" Alfredo Castelli

Era l’aprile del 1982 quando nelle edicole, tra i giornali che raccontavano la guerra delle Falkland, le mosse del governo Spadolini e il duello scudetto tra Juventus e Fiorentina, spuntava il primo albo di Martin Mystère, il detective dell’impossibile, uno dei personaggi che ha segnato la storia del fumetto italiano e che oggi spegne quaranta candeline con un numero speciale di ben 160 pagine.

Alfredo Castelli, creatore, o meglio “umile biografo”, come lui ama definirsi, del professore newyorchese-, perché esisteva quello che c’è intorno a me: i libri, gli oggetti, la curiosità, il mio patrimonio mentale, insomma. C’erano già tutti gli stimoli che mi hanno portato a inventare un personaggio che amasse questo tipo di cose. All’inizio doveva essere solo un archeologo, poi via via si è occupato di tutto quello che c’è di curioso, dei misteri e dei “mysteri”, ossia fatti strani che possono essere lontanissimi ed esotici ma che possono trovarsi anche nel cortile sotto casa”.

 

Dopo che nel 2021 la casa editrice ha festeggiato gli ottant’anni di attività e i sessanta di Zagor, nel 2022 celebra un nuovo traguardo: il quarantesimo compleanno di Martin Mystère. Ne parliamo con uno degli autori coinvolti nelle iniziative, lo scrittore  Andrea Carlo Cappi, noto anche per i suoi thriller fra noie e spionaggio e per i romanzi con protagonisti Diabolik ed Eva Kant .
È figlio della grande tradizione della narrativa di avventura, poi confluita nei cosiddetti pulp magazines americani. Già negli anni Settanta Alfredo Castelli si interessa a ipotesi di archeologia fantastica e crea Allan Quatermain, discendente dell’omonimo eroe dei romanzi di H. Rider Haggard dell’Ottocento. Nel 1980 rielabora il personaggio per Bonelli Editore: inizialmente dovrebbe chiamarsi Doc Robinson – in omaggio a Doc Savage, eroe pulp degli anni ‘30 – ma quando vede la luce nel 1982 diventa Martin Mystère, detective dell’impossibile.

Si potrebbe definire Martin Mystére, “il fumetto dei fumetti”, poiché nei 320 numeri abbiamo visto veramente di tutto, con storie che hanno spaziato tra tutti i generi e sottogeneri, thriller, avventura, horror, fantascienza, teoria del complotto e, non ultimo, il fantasy.

Mystère ha incontrato il Mago Merlino, il piccolo popolo, fate, streghe, stregoni, ha toccato con mano la spada Excalibur, incontrato Beowulf, visitato Agarthi. Il famigerato teschio di cristallo per il “Buon Vecchio Zio Martin” (come lo chiamano i suoi fan) è storia passata, addirittura del 1983.

Il primo numero apparve in edicola in contemporanea, o quasi, con il primo film di Indiana Jones, I predatori dell’Arca Perduta, e venne erroneamente scambiato da molti per un epigono del personaggio di George Lucas e Steven Spielberg .

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